The third step into the realm of First Philosophy moves into the relation between things and concept: a perennial question that professor Alessandro Ghisalberti picks up and refresh with his plain, clear, professional words. Don't miss a word, this is a great opportunity for a new, sensitive glance to the world of life.
By professor Alessandro Ghisalberti
La metafisica è astratta o concreta? In prima battuta sembra che l’oggetto della metafisica, cioè lo studio dell’essere in quanto essere sia una cosa astratta, ma tenendo conto che l’essere comprende l’albero, non soltanto l’idea di albero, vuol dire che la metafisica rimanda al concreto.
L’essere che investe il problema esistenziale è “ciò per cui qualcosa è”.
Cioè l’essere dà una spiegazione di tutto ciò che appare a noi nel divenire.
Perché può apparire nel divenire?
Perché "ciò per cui è" / perché è l’essere che lo sostiene.
A "meta" experience: navigating in the Metaverse (Wix pic).
La tensione a trascendere oltrepassa le astrazioni perché la vita contiene un continuo sfidare le proprie capacità,è uno sforzo a cercare un livello superiore di essere, di benessere, di felicità.
Naturalmente in questa fase storica registriamo con molti scrittori contemporanei, anche filosofi, che attualmente il “meta” resta una sfida che l’individuo fa a se stesso. Quindi trascende i propri limiti. La metafisica è ridotta a un metabolismo, in cui uno si sforza di superare sé stesso. Come l’acrobatismo, nelle gare olimpiche, come nei premi letterari, come nei premi cinematografici. La metafisica classica era già, invece, si può dire con Heidegger, la consapevolezza che l’uomo ha dei limiti e deve realizzare il progetto di vita in base a quei limiti.
Being humans, the very point of departure towards the understanding of what being is (Wix pic).
Is metaphysics abstract or concrete? At first glance it seems that the object of metaphysics, i.e. the study of being as being, is a kind of abstract thing, but taking into account that being includes the tree, not just the idea of a tree, it means that metaphysics properly refers to the domain of concrete.
The being that invests the existential problem can be said through an utterance: it is "that for which something is". That is, being gives an explanation of everything that appears to us in becoming. Why can it appear in becoming? Because it is the being that supports it. The tension to transcend goes beyond abstractions because life contains a continuous challenge of one's abilities, it is an effort to seek a higher level of being, of well-being, of happiness. Naturally in contemporary historical phase we notice – along with many contemporary writers, including philosophers -, that the "meta" currently remains a challenge that the individual makes to himself. So, he / she transcends his /her own limitations. But in such a frame, metaphysics is basically reduced to a sort of metabolism, in which one strives to surpass oneself. Like acrobatics, in Olympic competitions, as in literary awards, as in film awards, Instead, we can say with Heidegger, classical metaphysics was already the awareness that man has limits and must carry out his life project on the basis of those limits.
© Rekh Magazine
Filosofo e metafisico /A Philosopher and a Metaphysician
Alessandro Ghisalberti, già professore ordinario di Filosofia teoretica e di Storia della filosofia medievale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica di Milano, ha diretto la «Rivista di Filosofia neo- Scolastica» (dal 2000 al 2011) e ha pubblicato numerosi studi storicoteoretici relativi ai maggiori maestri della Scolastica e della Neoscolastica,
con particolare attenzione all’incontro tra il pensiero filosofico e i grandi temi della teologia e della mistica cristiana. È membro effettivo dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere.
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