Although English is the key-language for international visitors and journalists, being able to speak French is definitely better for a true, immersive experience of the Festival de Cannes. Our insider and reporter, Ms Anna Savini, is ready for her smart catwalk on the red carpet. "Jeanne du Barry" directed by Maïwenn, starring Johnny Depp, opened the Festival.
La locandina del film che oggi ha aperto il Festival del cinema di Cannes
di Anna Savini
Critico cinematografico di Rekh Magazine, da Cannes
Un bambino tedesco e un tedesco di 80 parlano inglese perfettamente. Idem gli olandesi o gli svedesi. Un bambino italiano e un italiano di 80 anni non parlano inglese (a meno che il bambino non frequenti una scuola americana da 15 mila euro al mese). Un bambino francese e un ottantenne francese non vogliono parlare inglese. Al festival di Cannes se parli inglese ti guardano anche un po' scocciati, se c'è un collega che lo parla nelle vicinanze ti indirizzano a lui. Se capiscono che sei un'Italiana che non parla francese e parla male inglese ti mandano dall'italiana. Anzi, ti rispettano ancora di più. Comunque ai francesi non piace che a casa loro si usi come lingua madre quella degli altri.
La grandeur francese non fa sconti a nessuno. Quindi ok tutti dicono I love you, ma in Francia ricambiano solo se dici Je t'aime. E se non sei d'accordo. Alesi, alesi (Allez-y, ndr).
Quindi, anche se qualcuno che risponde in inglese alle email deve esserci, e infatti c'è, non è altrettanto automatico che tra le migliaia di addetti e impiegati dal Festival alle biglietteria o al passa coda ci siano giovani preparati a parlare la lingua del turismo. Se non sai l'inglese non succede niente. E' normale. La lingua del turismo in Francia è il francese, come la lingua di St Moritz è il tededco amche se l'inglese in Svizzera lo parlano tutti. A dir la verità fin quando non sorge un problema va benissimo, tra un bonjour e un alesi (allez-y, ndr), è anche una lingua molto bella da sentire. Ma se hai bisogno di indicazioni o devi cercare qualcosa tipo un biglietto inizia una serie di dialoghi a gesti e balbettii tipo tra sordomuti che magari si risolve anche inserendo la domanda in Google e mostrandola tradotta, ma poi la risposta chi la scrive? Fa parte del Dna dei francesi, non essere sottomessi. Si capisce anche dal discorso che ha fatto Maïwenn la regista di "Jean du Barry. La favorita del re", il film con Johnny Deep su Luigi XV che apre il Festival. Ha detto: "Johnny è una star, un re e... un americano. Mi era stato detto di non dirgli mai che lo stavamo aspettando per girare una scena, mi era stato impedito di bussare alla porta del suo camerino. Un giorno l'ho fatto comunque." Johnny Depp l'ha presa male.. "Mi ha fatto capire che avevo compiuto un gesto di intrusione inaccettabile e mi ha chiesto come mi sarei sentita io se fosse venuto a bussare alla porta del mio camerino. Gli ho risposto che tutti lo fanno sempre, perché è così che funziona un set in Francia". Je m'en fous di chi sei tu, ricordati di chi sono io. Questo è il motto della rivoluzione francese che spira forte amcora adesso. La grandeur francese non fa sconti a nessuno. Quindi ok tutti dicono I love you, ma in Francia ricambiano solo se dici Je t'aime. E se non sei d'accordo. Alesi, alesi (Allez-y, ndr).
(II Capitolo)
© Rekh Magazine
Narratrice, intellettuale. Di professione reporter
Anna Savini, giornalista, ha un occhio particolare per le storie, la cronaca e l'attualità. Titolare di una rubrica di Bon ton insieme a Vera Fisogni, lavora al quotidiano La Provincia. Ha pubblicato per Mondadori, "Buone ragioni per restare in vita", opera celebrata per aver raccontato in maniera ironica le cure per una malattia che resta solo sullo sfondo, mentre l'amore e la moda sono i veri protagonisti. Ha lavorato al Giornale, vanta collaborazioni con Il Corriere della sera, Grazia, Vanity Fair, Rai 2, Radio 24, Italia Uno, Gioia, Di Più, Tess, Mag. Grande appassionata di cinema, moda e rapper che permeano il suo secondo libro "Sclera Ebbasta" ha pronta una saga che pubblicherà quando sarà il momento. Nel frattempo racconta quel che pensa della vita sul suo profilo Instragram annasaviniebbasta.
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