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Masters of Metaphysics: the Aquinas

April's lesson in First Philosophy (Prima Philosophia) continue with the presentation of some leading philosophers whose doctrine has been deeply investigated by professor Alessandro Ghisalberti. It's time to introduce the readers to Thomas Aquinas, a theologian and a metaphysician who was able to refresh Aristotle's theories with a special taste for truth. Although the Aquinas was born and flourished in Middle Ages, he is so close to contemporary think that could be considered a contemporary philosopher...


The Aquinas (1225-1274).


di Alessandro Ghisalberti


Si può dire che il fondamentale significato di Tommaso d'Aquino nell'ambito della storia della teologia sta nell'aver scelto l'aristotelismo, nel momento in cui questo era un indirizzo culturale sospetto all'interno della cristianità, a causa delle condanne che l'autorità ecclesiastica gli aveva inflitto nel 1210 e nel 1215. Inoltre egli mantenne fede a tale scelta anche quando il pensiero cristiano conobbe una grave crisi di rigetto della filosofia peripatetica, in seguito all'emergere, negli anni successivi al 1260, di quell'indirizzo noto come aristotelismo eterodosso o averroismo latino, sostenuto da Sigieri di Brabante e dalla sua scuola. Va subito ricordato un dato oggi ampiamente condiviso dagli studiosi, ossia che l'aristotelismo di Tommaso accoglie molte dottrine di stampo platonico; Tommaso segue cioè la lettura di Aristotele proposta nell'età del neoplatonismo (secoli IV-VII d.C.), che tendeva a far convergere le istanze centrali del pensiero platonico e di quello aristotelico.

L'impossibilità di seguire la lettera di Aristotele in tutte le sue affermazioni fu manifesta alla mente dell'Aquinate sin dagli inizi della sua attività scientifica, come è attestato dal fatto che Tommaso non attribuì mai ad Aristotele né l'idea di creazione dal nulla, né l'immortalità dell'anima individuale, dottrine invece difese dal platonismo; è altrettanto vero, però, che quando un testo aristotelico è dubbio, Tommaso lo interpreta in modo concordistico, e cioè nel senso più favorevole alla verità rivelata, come a proposito dell'intelletto umano.

Con tutto ciò, non è esatto dire che l'obiettivo intellettuale di Tommaso sia stato conciliare Aristotele con il cristianesimo; piuttosto si deve riconoscere che egli volle mostrare come l'aristotelismo, approfondito in tutte le sue istanze e condotto alle conseguenze rigorosamente deducibili dalle sue premesse gnoseologiche e metafisiche, è dalla volontà la filosofia che ha guadagnato il maggior numero di verità accessibili alla ragione umana.

Grazie poi, oltre ai risultati di Aristotele, ad alcune forti istanze del platonismo, Tommaso sapeva fin dove può spingersi la filosofia nella conquista della verità; contemporaneamente, come ha osservato Gilson, Tommaso aveva raggiunto una chiara nozione di che cosa sia il filosofare, e questa conoscenza gli impediva di dare delle risposte semplicistiche ai problemi, e lo spingeva a vagliare criticamente le posizioni dei pensatori che l'avevano preceduto, con l'intento anche di non alterare il linguaggio tradizionale della teologia.

Un altro elemento che rivela i tratti caratteristici della figura di Tommaso è la decisione di farsi domenicano. La scelta della militanza nelle file dei frati predicatori è rivelatativa della volontà di condividere sino in fondo il modo nuovo di vivere il cristianesimo che Domenico, insieme con Francesco d'Assisi, aveva lanciato in seno alla comunità ecclesiale: esso prevedeva che i frati fossero presenti nei centri urbani, in contatto con la gente, e che predicassero la povertà evangelica, per accrescere il fervore religioso e sottrarsi al peso morto della vita feudale.

Ed è la dedizione alla vita universitaria il terzo elemento caratterizzante la figura di Tommaso.


Tommaso d'Aquino, 1476.


Tommaso apparve subito ai contemporanei come un filosofo e teologo molto innovatore; Guglelmo di Tocco, uno dei primi biografi, parla dell'Aquinate come di uno che ha scoperto un modo "nuovo e chiaro" di insegnare, sorretto da "argomentazioni nuove" e da "novità" nei contenuti che andava proponendo, tali da farlo apparire come dotato da Dio dei "raggi di una nuova luce".


(Testo tratto da: A. Ghisalberti, Tommaso d'Aquino. Invito alla lettura di Alessandro Ghisalberti, Cinisello Balsamo, San Paolo, 1999).






Filosofo e metafisico /A Philosopher and a Metaphysician


Alessandro Ghisalberti, già professore ordinario di Filosofia teoretica e di Storia della filosofia medievale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica di Milano, ha diretto la «Rivista di Filosofia neo- Scolastica» (dal 2000 al 2011) e ha pubblicato numerosi studi storicoteoretici relativi ai maggiori maestri della Scolastica e della Neoscolastica,

con particolare attenzione all’incontro tra il pensiero filosofico e i grandi temi della teologia e della mistica cristiana. È membro effettivo dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere.



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