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As Time Goes By, Charm Arises

Michael Douglas has received the Palme d'or d'honneur at the 76th Festival de Cannes in recognition of his brilliant career in Hollywood. As Anna Savini, novelist and journalist reported, despite his age - the actor is 78 - Douglas is charming as a person as well as an outstanding movie star. Uma Thurman gently took the stage to honor Mr. Douglas, "a forever star".

Michael Douglas a Cannes (Ph. Anna Savini)


di Anna Savini

Critico cinematografico di Rekh Magazine, da Cannes

Michael Douglas, 78 anni, non è piu Gordon Gekko di Wall Street. Johnny Deep non è più il ragazzino di Edward Mani di Forbice e Catherine Deneuve non è più la giovane bellissima e sofisticatissima attrice che troneggia ovunque sui manifesti del 76° Festival di Cannes (una foto scattata nel 1968, ndr).

Gli attori invecchiano come gli altri esseri umani, anche se il cinema permette loro di vivere altre vite in cui resteranno cristallizzati per sempre con la loro bellezza. Il fascino però non glielo toglie nessuno.

Michael Douglas assomiglia sempre di più a suo papà Kirk, quando arriva sul tappeto rosso di Cannes con sua moglie (Catherine Z. Jones) e sua figlia, splendide splendenti. Ma quando parla, con quella voce e quei modi, è sempre Michael Douglas anche se gli spezzoni delle interpretazioni capolavoro, per cui ha appena ricevuto la Palma d'oro alla carriera, rimandano a un altro uomo.

I capelli, comunque, tengono, per la cronaca.

Anche quelli di Johnny Deep che arriva in conferenza stampa un'ora dopo, ma è perdonato in partenza. Le domande sono tutte per lui, come gli otto minuti d'applausi che hanno accompagnato il suo arrivo in sala all'anteprima del film in cui interpreta Re Luigi XV. Ha un po' di pancia, ma ha i tempi cinematografici perfetti, e quando parla della sua insegnante di francese Camille che lo ha torturato quasi, per prepararlo a recitare in "Jeanne Du Barry" conquista tutti. Come quando spiega che non si sente piu rifiutato da Hollywood solo perché non ci pensa piu.

Il fascino è qualcosa di innato, c'è in partenza, quando ti trasforma in un attore da pagare milioni perche la gente vuole vederlo ed è pronta a fare anche dieci ore di coda.

Il fascino c'è alla fine, anche se le rughe, la forza di gravità che cambia la forma del viso e il corpo che si allarga lo mettono in pericolo.

Detto questo ieri a Cannes pioveva, mentre l'anno scorso c'era il caldo record che anticipava l'estate. E per il corto di Pedro Almodovar ci sono state risse alle transenne del Theatre Debussy. In questa edizione, infatti, è ormai consuetudine che quasi tutti restino senza biglietto, anche se si collegano alle 7 in punto del mattino, (c'è chi ha fatto lo screenshot con tutti i film completi a quell'ora). Quindi in tanti si mettono in coda sperando in un posto vuoto last minute.



L'attrice Uma Thurman oggi a Cannes (Ph. Anna Savini)


Alla conferenza stampa di Michael Douglas, all'interno, è andata abbastanza bene.

Alla prima di "Strange way of life", il corto di Almodovar, invece, è andata a spintoni. Pedro si è fatto perdonare con la sua simpatia. Ha detto: "Grazie per aver sfidato questa giornata di pioggia. Voglio vedere le vostre reazioni al film". Allora il suo nuovo film è un western, con due cowboy gay, o meglio che hanno avuto una storia da giovani, in una scena in cui si baciano tra il vino che esce dalla botte a fiotti. Una scena che vale tutto ma proprio tutto il corto che inizia un po' alla Django di Tarantino e poi prosegue alla Pedro. Quindi non è che un cowboy è tornato dallo sceriffo solo per il sesso, è tornato perché il figlio ha ammazzato una ragazza e ha paura che lo arresti.

Il finale, alla Sergio Leone, è tutto a spari, o quasi. Il protagonista del film è Ethan Hawke, lo sceriffo. Era un tipo da giovane ed è un tipo anche adesso con i capelli grigi. Era sposato con Una Thurman, la quale martedì sera, nella serata d'apertura, splendeva in tutta la sua altezza e in tutta la sua bellezza. Il tempo lì non ha fatto danni.

Brie Larson, attrice e giurata, è ancora giovane, e comunque non è per niente disturbata dalle pieghe d'espressione che si intravedono intorno agli occhi. Abituata a ruoli in cui la sua bellezza è nascosta (Panic room), in abito da sera brillava come una stella.

Comunque un premio se lo merita Gabriel, un cantante nero monumentale che con uno smoking bianco e una potentissima voce, che suona un po' come quella di un bambino, ha incollato tutti alle poltroncine con la sua interpretazione di Stand by me. Gabriel potrà invecchiare, dimagrire o ingrassare ancora un po', ma per tutti resterà cristallizzato nella magnificenza della sua esibizione a Cannes.

Otto minuti di applausi anche per lui.


(Capitolo 3)


© Rekh Magazine

Narratrice, intellettuale. Di professione reporter


Anna Savini, giornalista, ha un occhio particolare per le storie, la cronaca e l'attualità. Titolare di una rubrica di Bon ton insieme a Vera Fisogni, lavora al quotidiano La Provincia. Ha pubblicato per Mondadori, "Buone ragioni per restare in vita", opera celebrata per aver raccontato in maniera ironica le cure per una malattia che resta solo sullo sfondo, mentre l'amore e la moda sono i veri protagonisti. Ha lavorato al Giornale, vanta collaborazioni con Il Corriere della sera, Grazia, Vanity Fair, Rai 2, Radio 24, Italia Uno, Gioia, Di Più, Tess, Mag. Grande appassionata di cinema, moda e rapper che permeano il suo secondo libro "Sclera Ebbasta" ha pronta una saga che pubblicherà quando sarà il momento. Nel frattempo racconta quel che pensa della vita sul suo profilo Instragram annasaviniebbasta.




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