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Anthropology of Sip, Snack, and Socialize

  • 17 hours ago
  • 6 min read

Christmas time is filled with moments where food accompanies communicative interactions showing a cultural value that goes far beyond the purely gastronomic frame: just a few days after the recognition of Italian cuisine as a UNESCO World Heritage site, here is a book in which all the anthropological coordinates (the meeting, the convivial dimension, the pleasure of sharing, the social codes) intersect with lightness and conceptual depth. In "Sip, Snack and Socialize: The Italian Aperitivo Experience," the author, Paola Lovisetti Scamihorn, develops through text and images with immersive power, the idea that 'Aperitivo isn't just a pre-dinner; it's a way of life.'

Paola Lovisetti Scamihorn con la figlia Raquel Scamihorn, che ha collaborato alla realizzazione del progetto editoriale (Photo Courtesy)
Paola Lovisetti Scamihorn con la figlia Raquel Scamihorn, che ha collaborato alla realizzazione del progetto editoriale (Photo Courtesy)



Di Primavera Fisogni


Tempo di Natale, di incontri, di conversazioni. E di momenti conviviali in cui il cibo si accompagna alle interazioni comunicative. A ben vedere, un rito entro la cornice della ritualità sacra e profana, dal valore culturale che va ben al di là di quello gastronomico: a pochi giorni dal riconoscimento della cucina italiana come Patrimonio dell'umanità, da parte dell'Unesco, ecco un libro in cui tutte le coordinate antropologiche (l'incontro, la dimensione conviviale, il piacere della condivisione, i codici sociali) si intersecano con leggerezza e, insieme, profondità concettuale. In "Sip. Snack and Socialize: The Italian Aperitivo Experience" (Editoriale Lombarda, 27,50 euro) l'autrice, dottoressa Paola Lovisetti Scamihorn, sviluppa tra testo e immagini dal potere immersivo, l'idea che "Aperitivo isn't just a pre-dinner; it's a way of life".


Dottoressa Lovisetti Scamihorn , un aperitivo in casa è molto di più dell'associazione di finger food e prosecco. Il suo libro lo fa comprendere bene. Vuole spiegarlo anche ai lettori di Rekh?


Nell’immaginario collettivo l’aperitivo è spesso ridotto a un calice di prosecco accompagnato da patatine e olive consumato in un locale pubblico, ma in realtà è un rito profondamente culturale. Già gli antichi Romani avevano una loro tradizione chiamata gustatio, un preludio agli abbondanti banchetti che stimolava l’appetito. E il drink? Non certo il prosecco, ma una bevanda chiamata mulsum, un intenso mix di vino, miele e spezie, accompagnato da focacce, formaggi e verdure.

Nel corso della storia, l’aperitivo ha assunto forme diverse, seguendo le mode e i cambiamenti sociali, fino ad arrivare all’aperitivo moderno, che oggi può essere consumato al bar oppure preparato e gustato tra le mura domestiche. In quest’ultimo caso, cibo e drink diventano il pretesto per socializzare in un ambiente “caldo” e accogliente come la casa.

Nel mio libro Sip, Snack and Socialize. The Italian Aperitivo Experience racconto proprio questo: l’aperitivo domestico come gesto di cura verso i propri ospiti e come esperienza autentica di convivialità. Il libro accompagna il lettore passo dopo passo, mostrando come trasformare un semplice incontro in un momento speciale, attraverso ricette, abbinamenti, consigli pratici e suggerimenti culturali. Non è una semplice pausa prima della cena in un locale anonimo, ma un’esperienza da condividere con amici e famiglia, fatta di attenzione, equilibrio e piacere dello stare insieme.


Preparare un aperitivo significa anche parlare di sé, dei propri gusti, della cultura, dell’educazione. Perché?


Quando invitiamo qualcuno a casa, apriamo metaforicamente la nostra intimità. La scelta degli ingredienti, il modo di combinarli, la tavola che allestiamo, persino la musica di sottofondo comunicano chi siamo. L’aperitivo racconta la nostra storia personale: le tradizioni che portiamo con noi, i sapori dell’infanzia, i viaggi che ci hanno ispirato.

Sip, Snack and Socialize non è quindi solo una collezione di ricette e drink abbinati, ma anche un racconto della mia vita. Come dico sempre, “dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”: ciò che scegliamo di preparare parla di noi, dei nostri ricordi, delle nostre abitudini e del nostro stile.


Ci sono modalità da evitare assolutamente quando si decide di organizzare un aperitivo domestico?


La cosa più importante da evitare è la rigidità. L’aperitivo non deve essere complicato né stressante: è un incontro leggero, non un esame di stile. Meglio evitare preparazioni fatte all’ultimo minuto che non nascono dal cuore o un’offerta eccessiva di cibi che può confondere gli ospiti.

Nel libro insisto molto su questo punto: poche cose buone, fatte in casa e ben pensate, funzionano sempre meglio di un tavolo sovraccarico. È preferibile evitare cibi ultraprocessati acquistati all’ultimo momento e scegliere invece un menù stagionale, vario e homemade, che rispecchi i nostri gusti e quelli degli ospiti. L’abbinamento con il drink giusto esalta il cibo e rende l’esperienza armoniosa. E soprattutto, mai trascurare l’accoglienza: un sorriso vale più di qualsiasi ricetta ricercata.


Il suo background da farmacista e ricercatrice, unito ai libri sull’alimentazione, emerge anche qui: l’aperitivo domestico valorizza convivialità e attenzione nutrizionale.


Per me gusto e benessere non sono mai in contrasto. L’esperienza internazionale nella ricerca e nel mondo dell’alimentazione mi ha insegnato che un piatto può essere delizioso senza essere pesante o sbilanciato. In Sip, Snack and Socialize propongo ricette fresche, stagionali ed equilibrate, che permettono di godersi l’aperitivo senza sensi di colpa e senza compromettere la cena.

La scelta di ingredienti di qualità e ben bilanciati è fondamentale: l’idea è celebrare la convivialità in modo sano, naturale e sostenibile, dimostrando che prendersi cura degli altri passa anche da ciò che mettiamo in tavola.


Siamo alle porte del Santo Natale. Ci sono suggerimenti per i nostri lettori?


Il Natale è il momento perfetto per riscoprire la magia dell’aperitivo casalingo. Consiglio atmosfere calde, un tocco di rosso o oro — i miei colori natalizi preferiti — e ricette semplici ma festive, che richiamino il periodo natalizio nella forma e negli ingredienti: alberelli di sfoglia, piccole “palline” salate, bocconcini speziati.

Anche i cocktail possono essere morbidi, agrumati o profumati di spezie. Io e mio marito (esperto — o meglio, ottimo gustaio — di cocktail) abbiamo creato una ricetta semplice a base di pasta sfoglia e Gorgonzola, abbinata al cocktail Santo Stefano, preparato con vermouth rosso, succo di mirtilli rossi, succo d’arancia e Moscato.

Il nome richiama non solo mio marito Steven (Stefano in italiano), ma anche Villa Santo Stefano alle Corti, la proprietà che stiamo ristrutturando in Toscana e che riflette lo stesso spirito di accoglienza, calore e convivialità che cerco di trasmettere nel mio libro. Lì l’aperitivo diventerà un momento speciale da vivere immersi nella bellezza della campagna toscana. E, ultimo ma non meno importante, coinvolgere gli ospiti: la convivialità natalizia nasce dalla partecipazione.


La copertina del libro (Ph. Cover @elenabianchiphoto)
La copertina del libro (Ph. Cover @elenabianchiphoto)

La copertina del libro è molto bella, accanto a lei c’è sua figlia. Un aperitivo in casa vede la collaborazione di tutta la famiglia…


Sì, è un’immagine che racconta moltissimo. L’aperitivo è un rituale familiare ancor prima che sociale: ognuno può dare il proprio contributo, grande o piccolo che sia. Preparare insieme crea complicità e fa sentire gli ospiti davvero accolti. La presenza di mia figlia in copertina rappresenta proprio questa dimensione affettiva: lei è il mio sous-chef preferito e una compagna preziosa nella scelta del menù.


La sua famiglia è per metà americana: come entra questa heritage in questo e in altri libri?


La mia vita è un dialogo continuo tra due culture. Dall’Italia porto il legame con la tradizione, il gusto per la qualità e il valore del tempo condiviso; dagli Stati Uniti ho assorbito pragmatismo, apertura e spirito sperimentale. Nei miei libri queste due anime convivono: ricette italiane autentiche, accompagnate da un approccio internazionale, inclusivo e facile da replicare ovunque.

Auguro ai lettori di Sip, Snack and Socialize. The Italian Aperitivo Experience di potersi godere un aperitivo in autentico stile italiano, ovunque si trovino nel mondo. La scelta della lingua inglese nasce proprio da questo desiderio: rendere l’aperitivo italiano accessibile a tutti, considerando che l’inglese è la lingua più conosciuta e diffusa. Cin cin!


L'intervistata


Paola Lovisetti Scamihorn è una ricercatrice, autrice di libri di cucina ed esperta di nutrizione originaria di Como, Italia. Ha conseguito la laurea in Farmacia presso l'Università di Milano e un Master in Ricerca Medica e Farmaceutica a Bruxelles. Paola ha lavorato come scienziata in Belgio e Austria, anche presso il Dipartimento Scientifico della Commissione Europea, dove ha acquisito familiarità con l'aspetto amministrativo e internazionale della ricerca. Dopo essere tornata in Italia, ha spostato la sua attenzione sulla cucina, la nutrizione e il benessere. Ispirata dalla nonna e dalla madre, combina le tradizioni culinarie italiane con la creatività moderna. Lovisetti Scamihorn è inoltre autrice del blog Passion and Cooking (www.passionandcooking.com), scrive per riviste internazionali e conduce esperienze di cucina italiana. I suoi libri includono Love is Eating, The Mamma Mia! Diet, Honestly Healthy, Coronavirus: La “Nuova Normalità”, pubblicati in inglese, danese e italiano. Paola è anche una wedding and event planner specializzata che cura eventi sul Lago di Como e in Toscana. Vive a Como con il marito e i due figli e in precedenza ha vissuto a Londra, Bruxelles e Innsbruck.

 
 
 

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