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In Her Shoes: Jen's Comfort Choice

Surprise on the red carpet! Being the Festival de Cannes a 14 days long movie, whatever happens outside the cinema deserves to be known and finely scrutinized. It was definitely a news Jennifer Lawrence wearing a pair of black flip-flops under her luxuriant red gown: was she looking for a comfortable moment? Or was she promoted a shoes brand? It is really not so important, after all, because Jen's choice has thrown light on the actress hard life in case of a red carpet...

Jennifer Lawrence in ciabatte, con spettacolare abito da sera, a Cannes


di Anna Savini

Scrittrice e giornalista, critico cinematografico di Rekh Magazine, da Cannes


Le infradito di Jennifer Lawrence sotto un abito da sera rosso da fine del mondo restano impresse nella testa come un'ascia dei film dell'orrore. Peggio di quelli che partecipavano alle riunioni su Zoom in giacca, cravatta e camicia bianca, ma poi facevano scivolare la telecamera e si vedeva che sotto erano ancora in mutande. Loro avevano la scusante del lockdown, Jennifer Lawrence avrebbe la scusante che sui tacchi cade sempre, però, però, però... l'ascia in testa ce la poteva risparmiare. Non è insolito vedere le persone normali in giro per Cannes con le crocks ai piedi e i tacchi in mano (giapponesi viste, no esempio inventato), ma in passerella ti portano praticamente in braccio. Un paio di tacchi per un quarto d'ora li puoi anche sopportare, soprattutto se sei un'attrice abituata a girare in situazioni estreme. Essere pronti per il red carpet è un lavoro, nè più nè meno di un lavoro.

Arrivano le foto dalla suite in accappatoio e asciugamano in testa mentre l'equipe di cui sopra gira intorno alla star di turno trasformandola come Cenerentola al ballo da una donna bella, ma pure sempre comune, a una divinità che farà smaniare d'invidia le ragazze mentre gli uomini se la caveranno con il solito complimento monosillaba. "Figa quella lì" accompagnato dalla mano che mima la frase "fiuu".

Intanto appena arriva l'invito le star devono iniziare a mangiare di meno, il che, come ha detto Cate Blanchette in un'intervista, per le attrici è consuetudine. Se non lo è già, lo diventa. Come per Jennifer Lawrence che non ha mai nascosto il suo amore per gli hamburger, ma sul red carpet a Cannes, tolte le ciabatte, era in linea perfetta. Per non parlare di Irina Shayk, top model russa tra le più quotate, il cui abito consisteva in distesa di addominali piallati in vista, con fasciatura del seno incrociata e gonna lunga che partiva dal pube. Gli addominali sono il must di quest"anno. Quindi altro che non mangiate, tutto il giorno in palestra bisogna stare per essere pronte, o dsl chirurgo come ha fatto Cardi B. Mentre sono a dieta, attrici e modelle devono iniziare a pensare al vestito, ovvio che ci pensa qualcuno per loro, non è che devono andare in un negozio a comprarlo, ma comunque sono loro che dovranno indossarlo con tutte le scomodità del caso perchè gli abiti da sera non sono sempre confortevoli. E a volte possono farti sfìgurare anche se sono firmati Chanel e Dior come successo a Charlotte Casiraghi e Beatrice Borromeo, criticate per i loro tendaggi firmati. In generale comunque gli abiti di Cannes, per fortuna, sono classici, il massimo dell'eleganza, niente di eccentrico come al Met Gala, quasi sempre spalle scoperte, gioielli a vista e gonna svasata fino ai piedi. Ma comunque scegliere un vestito che attiri l'attenzione, ma non troppo, che sia nuovo, ma non troppo, che sia classico, ma non troppo, che faccia colpo al cento per cento, ma non ti faccia fare figure, non è facile e richiede un sacco di tempo.

A Cannes ci sono due plotoni di fotografi ad aspettarti ai lati della passerella e della scalinata che porta al Grand theatre dove Grand sta proprio per gigantesco la più grande sala da cinema sulla faccia della terra.

Scelto il vestito, bisogna trovare il concept, la pettinatura, il trucco, i gioielli, le scarpe... E mentre questo puzzle si assembla con una squadra di stilisti, truccatori, parrucchieri, sarte, stylist, consiglieri, assistenti, porta borsa, porta strascico, spruzza lacca, etcetera, etcetera, etcetera, ci sono tutti i trattamenti a lungo, medio, breve termine da fare per risultare al massimo dello splendore nel giorno x. Trattamenti che vanno dalle ciglia, alle sopraccciglia, drenaggi anticellulite, criolipolisi, massaggi vari, linfodrenaggio, filler, microblading, peeling, manicure, pedicure, etcetera etcetera etcetera. Fatto questo, quando si avvicina il giorno e le prove abito sono andate bene, c'è il volo, l'arrivo in un grande hotel, la cena blindata da qualche parte che poi si chiama cena ma non si mangia, il sonno ristoratore con le goccine per togliere l'ansia. Il mattino della serata di gala, comincia il vero lavoro. Arrivano le foto dalla suite in accappatoio e asciugamano in testa mentre l'equipe di cui sopra gira intorno alla star di turno trasformandola come Cenerentola al ballo da una donna bella, ma pure sempre comune, a una divinità che farà smaniare d'invidia le ragazze mentre gli uomini se la caveranno con il solito complimento monosillaba. "Figa quella lì" accompagnato dalla mano che mima la frase "fiuu". Un sistema aspramente criticato da Kate Winslet, che non ama sentirsi commentata in passerella, ma un sistema che tiene molto bene perchè a parte lei, tutte vorrebbero provare una volta nella vita la magia della trasformazione, anche se sanno già in partenza di non poter competere con lo splendore di Gigi Hadid degna erede di Grace Kelly mentre salutava con la manina il pubblicodel Festival. Dall'albergo si esce in auto ovviamente e in auto, Bmw elettrica nella fattispecie, si arriva all'inizio del red carpet. Da qual momento in poi anche se stai tremando devi smettere e entrare nei panni della star. I più magnamini si concedono al pubblico che li sta aspettando assiepato sulle transenne. Johnny Deep si è lasciato fagocitare dalle signore che lo tiravano di qua e di là come un fantoccio, l'hanno baciato, abbracciato, l'hanno strattonato per fargli fare il selfie anche con l'amica della fila dietro, e lui si è prestato a tutto come se fosse stato un Muppet. Leonardo di Caprio, invece, ha messo su la sua espessione neutra e ha firmato autografi, stando bene a distanza per evitare di essere catturato dalle piovre che lo bramavano con i loro tentacoli. Fatto quello, saluti ai fan, arriva la parte difficile. A Cannes ci sono due plotoni di fotografi ad aspettarti ai lati della passerella e della scalinata che porta al Grand theatre dove Grand sta proprio per gigantesco la più grande sala da cinema sulla faccia della terra. E ovviamente telecamere ovunque che inquadrano ogni tuo centimetro e ogni tua espressione, il che è anche un bene perché potrebbe capitarti di peggio, potrebbe capitarti di venire ignorata come succede a qualcuno e stare lì in mezzo con nessuno che scatta foto come hanno notato i fan dell'attrice cinese Fan Bingbing. A volte ti fotografano anche se non sanno chi sei, come è capitato alla modella Sophie Hadjipanteli che ha mezzo milione di follower ma soprattutto ha un'unica immensa arcata sopraccigliare dieci volte più grande di quella di Frida Khalo che attira l'attenzione (e le critiche) e ne va molto fiera. Sul red carpet ti chiamano a destra e manca e devi girarti e tenere la posa qualche secondo per permettere ai fotografi di scattare. Destra, sinistra, avanti, scale, giro, altre foto, rigiro, fine delle scale, saluta tizio, saluta Caio, vai in sala a passettini tenendo lo strascico per non inciampare se sei una donna, aiuta la donna che hai a fianco se sei un uomo e non hai problemi a camminare, perchè gli uomini hanno tutti lo smoking e le scarpe stringate nere e stanno benissimo. Per qualcuna come Natalie Portman, la scena si ripete due sere di fila, e Natalie Portaman, che è nata perfetta, ovviamente risulta tale in entrambe le sere. Come Julianne Moore, più classica però, a dispetto dei ruoli forti e controversi che interpreta sempre come "May December" che ha presentato a Cannes. La fotografa Nima Benati, che scatta per Vogue e Vanity Fair ma si presenta sempre magnificente come le modelle con cui lavora, era una sirena nel suo abito con bustie oro tipo amazzone. Un look che resta impresso, e grazie a Dio scaccia il chiodo delle infradito di Jennifer Lawrence dalla testa.

© Rekh Magazine



Narratrice, intellettuale. Di professione reporter



Anna Savini, giornalista, ha un occhio particolare per le storie, la cronaca e l'attualità. Titolare di una rubrica di Bon ton insieme a Vera Fisogni, lavora al quotidiano La Provincia. Ha pubblicato per Mondadori, "Buone ragioni per restare in vita", opera celebrata per aver raccontato in maniera ironica le cure per una malattia che resta solo sullo sfondo, mentre l'amore e la moda sono i veri protagonisti. Ha lavorato al Giornale, vanta collaborazioni con Il Corriere della sera, Grazia, Vanity Fair, Rai 2, Radio 24, Italia Uno, Gioia, Di Più, Tess, Mag. Grande appassionata di cinema, moda e rapper che permeano il suo secondo libro "Sclera Ebbasta" ha pronta una saga che pubblicherà quando sarà il momento. Nel frattempo racconta quel che pensa della vita sul suo profilo Instragram annasaviniebbasta.


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