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Black Wave, the African Soul on Stage

The town of Como, the very core of silk and fashion district, is going to host an exhibition that summarizes the results of the "ethical fashion and integrated creativity project", which develops between professionalism and play. A singular way to approach a main social issue.


Ph. Carlo Pozzoni


Di Luigi Cavadini, critico d'arte


La black wave, l’onda nera che ha positivamente contaminato la moda occidentale in quest’ultimo decennio, si incontra a Como, per il tramite di scuole e di esperienze sociali di particolare spessore, con i prodotti tessili del territorio in una operazione che si fa mostra di multiforme creatività coinvolgendo, gli allievi della scuole di acconciatura ed estetica CIAS Formazione Professionale e in particolare i ragazzi migranti africani della Cooperativa Intesa Sociale, che vi hanno frequentato dei corsi di formazione, e il laboratorio sartoriale Karalò, attività maturata all’interno della Parrocchia San Martino di Rebbio.


Torna protagonista, al Castel Baradello di Como dal 5 al 28 maggio 2023, una mostra fotografica proposta, per la prima volta, nel pieno dell'emergenza pandemica: una riproposizione che è un debutto.

Di supporto, inoltre, alcune aziende tessili del distretto comasco che hanno messo a disposizione i loro tessuti stampati per la realizzazione dei capi di abbigliamento e l’Istituto di Setificio che ha collaborato, come diremo, alla postproduzione delle fotografie in mostra. Non ultimo, ma significativo per l’apprezzamento dell’operazione e l’ospitalità concessa, il Museo della Seta (prima sede della mostra, nel 2020), operativo da sempre nella narrazione del divenire della storia tessile della città ma sempre vigile nel registrare e dar voce ad occasioni significative della contemporaneità legate alla creatività e al mondo industriale e formativo del territorio in un’ottica ampia e internazionale come in questo specifico caso.

Ma veniamo al contenuto della rassegna che presenta immagini fotografiche di grande formato stampate su supporti tessili e che riassume gli esiti del “progetto di moda etica e di creatività integrata” curato da Francesca Gamba, che si sviluppa tra professionalità e gioco (che è sempre un binomio capace di generare leggerezza). Fotografie-ritratto, fotografia di moda e di hair style, fotografie che intrecciano modi di intendere (e interpretare) il tempo presente nel segno della multiculturalità che ormai caratterizza in modo trasversale la nostra società.



Ph. Carlo Pozzoni


Nelle fotografie si legge fra l’altro anche la storia della costruzione dell’immagine, che coinvolge diverse professionalità e che trova poi, nella posa - ora seriosa, ora giocosa - della protagonista del momento, la valorizzazione dell’azione corale che l’ha preceduta.

Ecco allora l’esuberanza delle treccine che generano una sorta di moderna Gorgone o che creano un velo oltre cui si intravvede uno sguardo penetrante, ecco i copricapo che lasciando intendere una capigliatura costruita e sagomata a generare diversi volumi, ecco, qua e là, trucchi di varia evidenza, ecco capi di abbigliamento che intrecciano con grande efficacia stili esotici e moda occidentale, ecco stampati di produzione comasca che mostrano influssi provenienti da lontano, ecco il combinarsi di tessuti africani con le sete di casa nostra.

E tanto altro ancora: la modella spavalda, quella timida, quella che aggiunge un sorriso pieno alla provocazione dell’abbigliamento, quella che danza con le volute dei colori che disegnano il vestito, quella che si accoccola tra le ampie e morbide onde di una stoffa che la circonda...

Ph. Carlo Pozzoni


Un mondo. Che è un mondo vero, senza confini, senza preclusioni, senza veti.

E, per finire, resta da notare la sorpresa offerta dai fondi colorati da cui emergono tutte le “figure” di questa mostra. Fondi realizzati da allievi del Setificio in postproduzione - sulle fotografie scattate da Carlo Pozzoni a fondo bianco - per valorizzare ulteriormente l’immagine, a volte con la semplice (si fa per dire) scelta del colore, a volte con l’apporto aggiuntivo di segni o graffiti, tratti dall’immaginario collettivo dal valore universale.

La mostra delle fotografie "Black Wave" è allestita al Castel Baradello di Como dal 5 al 28 maggio 2023


© Rekh Magazine



Carlo Pozzoni

Fotoreporter originario di Lecco, residente a Como, una vita costellata di scoop e grandi reportage per giornali e riviste, da alcuni anni Carlo Pozzoni è anche editore di una publishing house, a Como, che porta il suo nome ed è attivo nel campo della promozione artistica, oltre che culturale in senso lato. Organizza eventi letterari, mostre, conferenze e la Fiera del Libro di Como.

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