Breathing the Vegetarian Soul
- Primavera Fisogni
- 1 day ago
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According to Aristotle and Stefano Mancuso, philosophy and science maintain that plants possess a vegetative soul that endows them with behaviour similar to that of animals, despite lacking a brain. In her novel, Federica Rossi introduces readers to a subtle dimension of life that everyone should fully grasp

di Federica Rossi
"... Il bimbo iniziò ad accelerare il passo puntando verso la luce, ma improvvisamente gli alberi iniziarono a piegarsi mollemente a destra e a sinistra come se stessero danzando. Tommaso rimase allibito da quel ritmo, morbido e inconsueto per l’occhio umano, ma non fu tutto perché muovendo le fronde gli alberi intonarono una canzone e il risultato fu un coro di voci bianche. Era una melodia intensa e dolcissima tanto che il bambino si sedette sereno ad ascoltarla. Le foglie dei rami più alti si staccarono lentamente iniziando una discesa lenta formando un tappeto croccante attorno a lui. Anche l’erba partecipava a questa immensa danza e pareva che, il bosco tutto, nel suo insieme, avesse necessità di comunicare qualcosa. Tommaso era incantato e felice perché aveva ricevuto in dono la possibilità di vedere un bosco sotto veste di essere umano, ma si chiedeva ancora quale potesse essere il messaggio che voleva mandargli...
Era un canto disperato come un ultimo grido prima del taglio definitivo dei tronchi cresciuti in anni e delle fronde ancora ricche di foglie e frutti... Così Tommaso chiuse gli occhi e si concentrò esprimendo il più profondo desiderio che mai avesse avuto. Sperò che il vento, soffiando fortissimo come una tromba d’ari, sollevasse il bosco di peso e lo portasse in salvo……la soluzione migliore era che il vento portasse lui e il suo bosco su un altro pianeta dove l’aria era ancora pulita, dove l’acqua aveva il sapore di acqua, dove un bacio, se veniva dato, aveva il vero significato di amore e amicizia...
Improvvisamente un turbine d’aria lo gettò contro un tronco a cui lui, d’istinto, si abbracciò con tutte le forze e, altrettanto velocemente, le forze dei venti del mondo si concentrarono su Tommaso e sul suo bosco sradicandoli così come si fa con un fiore. Le fronde si strinsero attorno al suo corpo come in un abbraccio in modo che non potesse cadere durante il viaggio e il bimbo, non più triste, andò incontro alla nuova vita che desiderava. Furono depositati con delicatezza, come se il vento avesse lunghe dita, su una terra che era già piena di sogni di piccoli uomini...
Tommaso, uscendo dal suo bosco, si trovò in mezzo a migliaia di sognatori come lui e da lì iniziò a vivere.”
(“Il canto del bosco” tratto dalla raccolta di favole di Federica Rossi “Il Rumore dei colori “edito da GWMAX).
È tornata alla memoria questa mia favola, scritta diversi anni fa, che dichiarava apertamente il mio pensiero nei confronti del mondo vegetale. Ho da sempre sostenuto che, anche questo mondo, sia dotato di anima e di un movimento vitale autonomo. Tanta è stata la mia convinzione che, anche nelle mie favole, nei racconti e nei romanzi, emerge sempre prepotente l’anima della natura considerata come energia vitale non dominabile. Anche se l’uomo ha tentato di addomesticarla, non ci è mai riuscito proprio perché la natura è un’entità viva ed autonoma che interagisce con la sfera umana alla pari. La scienza non è ancora riuscita ad affermare questa teoria, ma conferma che le piante siano organismi complessi che possiedono intelligenza e sensibilità e che interagiscono con l’essere umano.
La filosofia con Aristotele e la scienza con Stefano Mancuso sostengono che le piante possiedano un’anima vegetativa che concede a loro un comportamento complesso simile a quello degli animali, ma senza un cervello.
È straordinario pensare che la natura, ancora una volta, vada incontro all’esigenza umana, sempre tesa alla ricerca di equilibrio fisico e psicologico. Questa nuova esperienza sensoriale concede, abbracciando il tronco degli alberi, di entrare in sintonia con la natura, sovrana incontrastata della vita terrena
Ma senza andare nei meandri più complessi delle ricerche ricordo con immenso piacere quando mia madre accarezzava le foglie delle sue piante e a loro si rivolgeva con frasi delicate e affettuose, senza il timore di essere creduta stupida. Fatto sta che, vuoi per amore e sintonia, il suo giardino domestico era talmente rigoglioso e vivido di colori che faceva invidia a chiunque lo vedesse.
Pare sia possibile entrare in empatia con le piante e che, molto spesso le piante donate con amore, abbiano una vita più longeva di quelle regalate per dovere. Che dire delle piante amate, abbracciate, fonte di ispirazione di artisti e musicisti. Ce ne si convince quando ci si trova a visitare esposizioni collettive di quadri realizzati con tecniche diverse che trasmettono sensazioni intense. Quando si è di fronte ai quadri esposti in una collettiva, come quella allestita alla Scuola di Musica di Villa Guardia, si ha la possibilità di riflettere. Pur trovandosi al cospetto di opere realizzate in modo impeccabile, non sempre si avverte la vibrazione dell’emozione. Quando però ci si trova ad osservare alcune opere come quelle della pittrice Ivana Tettamanti, si viene proiettati nel mondo naturale entrando in sintonia con l’anima dei suoi boschi. La profondità, che racchiude la luce vitale, conduce piacevolmente, chi li osserva, sul percorso della vita. La sua tecnica, insieme alla sua naturale e personale capacità pittorica, regala la possibilità di viaggiare attraverso il tempo e lo spazio, sempre abbracciato dal calore delle piante. Percorsi boschivi in cui il cromatismo delle foglie varia con le stagioni, altri innevati, altri ancora nel buio di una notte stellata, regalano allo spettatore la speranza di vedere sempre sul fondo la luminosità sinonimo di vita.
L'intelligenza vegetale
Di certo le piante non hanno reazioni a quelle umane, di certo però possono reagire al tocco, al suono, alle temperature, loro comunicano tra loro utilizzando segnali chimici per difendersi da eventi dannosi o attrarre altri organismi. Alcune scuole di pensiero considerano che le piante, pur non avendo un cervello, abbiano un’intelligenza vegetale utilizzata per percepire, adattarsi ed imparare. Gli scienziati rimangono comunque perplessi sull’eventualità che le piante possano provare emozioni, dolori e identificano tali emozioni come risposte fisiologiche. E su questa riflessione è piacevole ricordare la silvoterapia, che sostiene che il contatto fisico diretto con un albero permetta di ricevere benefici rilassanti e terapeutici per la salute. È straordinario pensare che la natura, ancora una volta, vada incontro all’esigenza umana, sempre tesa alla ricerca di equilibrio fisico e psicologico. Questa nuova esperienza sensoriale concede, abbracciando il tronco degli alberi, di entrare in sintonia con la natura, sovrana incontrastata della vita terrena.
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L'autrice
Federica Rossi nata a Como, ha vissuto a Genova, Pisa, Lucca e Trieste. In quest’ultima si è laureata in Pedagogia e ha mosso i suoi primi passi Iniziando a scrivere racconti brevi, articoli, recensioni e favole che lei stessa illustra come scrittrice. Alcune favole sono state lette e commentate dallo scrittore Giorgio Saviane nel programma Cantafavole di Radio1 della RAI, condotto da Elsa Digati. Tornata nella città natale collabora per la pagina della cultura come giornalista free lance prima col Corriere di Como e attualmente col quotidiano La Provincia di Como per la pagina di Stendhal. Oltre alla passione per la scrittura coltiva anche quella per la pittura realizzando quadri ad acquerello. Ha pubblicato “Il rumore dei colori” edito da GWMAX e “Quattro onde del lago” edito da ELPO. Ama la musica, l’arte e la danza e tutto quello che le regala una crescita interiore.



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