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The Fascination of Darkness

  • Writer: Primavera Fisogni
    Primavera Fisogni
  • 4 days ago
  • 5 min read

People often wonder why news of violent crimes is used on the front page, as this can awaken the spirit of protagonism and emulation in fragile and sick minds. Why fill television schedules with atrocious crimes and violence, as if replacing the course of justice? Novelist Federica Rossi explores this controversial topic


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A metaphorical image of a thrilling situation (Wix Pic)


By Federica Rossi



Si potrebbe parlare e scrivere per giorni interi su cosa sia il “male”, com’è la sua percezione a livello personale degli uomini e in quali ambiti ne diventi addirittura il protagonista. Quando si voglia conoscere il concetto del male, occorre capire quale direzione seguire per indagare, perché su questa tematica, in passato considerata una privazione del bene, si sono interessate correnti filosofiche.

È questo un tema talmente importante ed interessante da coinvolgere teorie e studi nei secoli. Infatti il male è il lato oscuro dell’essere umano, ma che può essere attivato dall’uomo se si considera il libero arbitrio dello stesso. Occorre allora chiarezza avvalorata da studi e conoscenze negli ambiti delle filosofie, psicologie, religioni. Il concetto di male si è evoluto ed è stato strumentalizzato per guidare e sollecitare le folle. Sant’Agostino sosteneva che il male non possieda una consistenza autonoma, bensì rappresenti l’assenza o addirittura la negazione del bene.


La curiosità in questi campi ci porta a conoscere eventi pericolosi per apprendere comportamenti di difesa in eventuali situazioni future. I media utilizzano questa propensione naturale dell’uomo, così guardare e leggere notizie, con queste caratteristiche, soddisfa pienamente questa curiosità innata al fine di acquisire, come sostiene la teoria del “vicarious learning”, conoscenze, imparando dalle esperienze altrui per fronteggiare eventuali minacce...

Questo pensiero considera la sofferenza fisica e psicologica, quest’ultima oggi dilagante, che prevede il dolore fisico sia del singolo che della collettività. Altro aspetto che può sfociare dalla mancanza del bene è l’esplosione di malvagità e violenza, atte a causare danni agli altri. Così, senza voler indugiare troppo nelle filosofie, sappiamo che già Platone e Aristotele lo consideravano una mancanza di bene, ma che, col tempo, Nietzsche lo ha considerato come una manifestazione di fragilità umana. L’idea del male si è trasformata nel tempo, tanto che, oggi, è considerata e valutata sotto aspetti molteplici, morali, filosofici, psicologici e religiosi.


Letteratura e mass media


Attualmente la riflessione si concentra sul male fisico, psicologico e sul fascino che il male esercita nell’ambito della letteratura, del cinema e del suo utilizzo da parte dei mass media. Sotto tutti i terreni complessi che, da sempre, hanno mantenuto la posizione e l’attenzione centrale sull’uomo, le sue difficoltà, fragilità, esplosioni incontrollate.

Certo, il male ha una causa scatenante e quasi sempre procura effetti deleteri. Uno degli aspetti interessanti è comprendere perché un lettore scelga un libro giallo, thriller o uno spettatore scelga un film horror in cui il male viene declinato in modalità violenta e dettagliata. Chi ama il giallo viene coinvolto nella struttura intellettuale della vicenda, ne viene avvolto, trasportato, la ricerca della soluzione lo stimola a trovare la chiusura del caso mettendosi in contatto ideale con l’autore. In questo caso al lettore viene data la possibilità di partecipare allenando il proprio ragionamento.


La seduzione del thriller

Chi opta per il thriller, declinazione estrema del giallo, è consapevole di percorrere una vicenda che scatenerà psicosi e tensioni elevate, in cui affiorano con energia le nevrosi nascoste dei protagonisti. Questo genere è molto amato dalla nuova generazione, per uno stile che utilizza i dialoghi diretti e ha ritmi incalzanti. Il male, insito nell’uomo, considerato dai più come il suo lato oscuro, si attiva per una serie infinita di meccanismi, ma anche la convulsa ricerca di eventi negativi e malvagi è tipicamente di questa epoca guidata dai social. Ed è questo uno dei lati affascinanti che un giornalista affronta, ci si chiede infatti perché gli uomini sono più attratti da notizie negative piuttosto che da quelle positive. Spesso ci si chiede perché venga utilizzata in prima pagina una notizia di un fatto delittuoso, violento che, rischiando di risvegliare nelle menti fragili e malate lo spirito di protagonismo ed emulazione? Perché riempire tutti i palinsesti televisivi di atroci delitti e violenze quasi a sostituirsi nel corso della giustizia?

Approfondendo l’argomento ci si trova di fronte a una vasta quantità di teorie e informazioni che, in parte, possono contribuire ad avere risposte comprensibili. Considerando sempre che la responsabilità di un comportamento del genere non è da attribuire soltanto al singolo, ma anche all’utilizzo dei social media che utilizzano strumenti sempre più tecnologicamente avanzati, che calamitano l’attenzione del lettore. L’uso e l’utilizzo dell’evento malvagio fanno più notizia di un evento positivo, perché? Da studi avanzati notizie raccapriccianti e immorali esercitano un fascino incontrollato sui lettori, ma questa attenzione morbosa non avviene solo oggi, ma appartiene alla nostra biologia e psicologia evolutiva. La curiosità in questi campi ci porta a conoscere eventi pericolosi per apprendere comportamenti di difesa in eventuali situazioni future. I media utilizzano questa propensione naturale dell’uomo, così guardare e leggere notizie, con queste caratteristiche, soddisfa pienamente questa curiosità innata al fine di acquisire, come sostiene la teoria del “vicarious learning”, conoscenze, imparando dalle esperienze altrui per fronteggiare eventuali minacce. I media utilizzano strategie di sensazionalismo per calamitare i lettori, utilizzano algoritmi dando rilievo a notizie negative e scioccanti. Pare che le persone esposte costantemente a notizie negative sviluppino un pensiero negativo e pessimistico, che può esplodere generando conflitti dannosi per sè e per altri. Si sta verificando inoltre il fenomeno chiamato “doomscrolling”, una pratica che consiste nel continuare a scorrere senza sosta le cattive notizie sui social media e su internet. Seguono manifestazioni stressanti e ansiogene, assuefazione all’orrore, e polarizzazione sociale. Fermo restando che non sia possibile e tantomeno corretto isolarsi dal mondo dell’informazione sarebbe più utile conoscere e scoprire tecniche e suggerimenti che potrebbero offrire momenti di riflessione, ostacolando questo aspetto negativo della comunicazione. Sarebbe utile limitare il tempo di esplorazione tra le notizie offerte dai media, capirne la veridicità cercandone le fonti, alternare letture costruttive e che offrano fonti di ispirazione che contribuiscano a ottenere il giusto equilibrio emotivo, utilizzare anche tecniche come “ mindfulness” per controllare lo stress e l’ansia causate da notizie negative. Dopo una veloce e superficiale analisi di questo fenomeno si vuole essere ottimisti nella speranza che la maggioranza degli uomini riesca, al più presto, a capire quanto sia importante esercitare la libertà nell’ avvicinarsi o allontanarsi da una comunicazione ricca di negativà e comprendere che la ricerca dell’equilibrio e serenità non significa osteggiare il progresso quanto invece capire di non essere preda di meccanismi che sollecitano la parte più nascosta e negativa di noi stessi.


© Copyright Rekh Magazine


L'autrice


Federica Rossi nata a Como, ha vissuto a Genova, Pisa, Lucca e Trieste. In quest’ultima si è laureata in Pedagogia e ha mosso i suoi primi passi iniziando a scrivere racconti brevi, articoli, recensioni e favole che lei stessa illustra come scrittrice. Alcune favole sono state lette e commentate dallo scrittore Giorgio Saviane nel programma Cantafavole di Radio1 della RAI, condotto da Elsa Digati. Tornata nella città natale collabora per la pagina della cultura come giornalista freelance prima col Corriere di Como e attualmente col quotidiano La Provincia di Como per la pagina di Stendhal. Oltre alla passione per la scrittura coltiva anche quella per la pittura realizzando quadri ad acquerello. Ha pubblicato “Il rumore dei colori” edito da GWMAX e “Quattro onde del lago” edito da ELPO. Ama la musica, l’arte e la danza e tutto quello che le regala una crescita interiore.

 
 
 

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