In his latest lesson, professor Alessandro Ghisalberti answers the question of Rekh Magazine about the most relevant metaphysicians of contemporary age in Italy. Both Emanuele Severino and Gustavo Bontadini are called in question. Both teachers at the Catholic University in Milan when Ghisalberti was a student, they left a deep imprinting in his vocation to philosophy.
Quali metafisici hanno lasciano una traccia nella sua vita?
Metaphysicians who left a mark on your life: who are them?
By professor Alessandro Ghisalberti
Chi sono i metafisici che hanno segnato la mia vita? I nomi li espongo subito: uno è Gustavo Bontadini, l’altro Emanuele Severino. Sono due filosofi che ho avuto come professori quando ero studente dell’Università Cattolica.
Il rapporto tra i due è di maestro-discepolo. Severino è allievo di Bontadini. Vediamo che, però, nel tempo si sono modificate le posizioni di Severino rispetto a Bondadini.
La prospettiva di Bontadini parte dal principio di Parmenide, che l’essere non può non essere; non può essere originariamente essere “affettato” - parola di Bontadini -, cioè diceva anche che il divenire non può essere originario perché il divenire non può essere in contraddizione con l’essere. Nel divenire si manifesta il non essere, per Bontadini, perciò la legge dell’essere deve spiegare come accade che nel divenire si manifesti il non essere come passaggio dal non essere, seppur parziale, all’essere parziale o viceversa. La spiegazione, secondo Bontadini, è molto elaborata da un principio che lui ha chiamato “teorema di creazione”, un termine che egli diceva di usare solo filosoficamente e di non far dipendere dal principio biblico di creazione.
Per Severino, invece, il divenire non è contraddittorio, non è un passaggio dal non essere all’essere.
Ma questo divenire va letto come l’apparire sempre dell’essere.
L’essere appare e scompare, cioè esce dall’orizzonte dell’apparire e non comporta un annullamento.
Non possiamo dire che quello che non vediamo più sia andato nel nulla.
L’essere parmenideo include le forme sottoposte all’apparire e allo scomparire.
Allora, l’essere non può non essere – non può essere annullato – e necessariamente quello che accade nel mondo del divenire è l’affermazione sempre della lucentezza, della chiarezza, del bagliore (diciamo così) dell’essere parmenideo.
A lesson at university (Wix pic).
Who are the metaphysicians who have marked my life? I'll say the names right away: one is Gustavo Bontadini, the other Emanuele Severino. They are two philosophers that I had as professors when I was a student at the Catholic University. The relationship between the two was that of master-disciple; Severino was a pupil of Bontadini.
However, we see that Severino's positions with respect to Bondadini have changed over time.
Bontadini's perspective starts from the principle of Parmenides, that being cannot not be; it cannot originally be "affected" - Bontadini's word is precisely "affettato"-, that is, he also said that becoming cannot be original because becoming cannot be in contradiction with being. In becoming non-being is manifested, for Bontadini. Therefore, the law of being should be able to explain how it happens that in becoming non-being is manifested as a passage from non-being, albeit partial, to partial being or vice versa. The explanation, according to Bontadini, is very elaborated on a principle that he called the "theorem of creation", a term that he applied only philosophically. In fact, Bontadini clearly outlined that it does not depend on the biblical principle of creation.
For Severino, on the other hand, becoming is not contradictory, it is not a passage from non-being to being.
But this idea of becoming should be read as the neverending appearing of being.
The being appears and disappears, that is, it goes beyond the horizon of appearing and does not involve a cancellation.
We cannot say that what we no longer see has gone into thin air.
Parmenidean being includes forms subjected to appearing and disappearing.
So, being cannot not to be - it cannot be annulled.
And, necessarily, what happens in the world of becoming is always the affirmation of the brightness, the clarity, the glow (let's say so) of Parmenidean being.
© Rekh Magazine
Filosofo e metafisico /A Philosopher and a Metaphysician
Alessandro Ghisalberti, già professore ordinario di Filosofia teoretica e di Storia della filosofia medievale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica di Milano, ha diretto la «Rivista di Filosofia neo- Scolastica» (dal 2000 al 2011) e ha pubblicato numerosi studi storicoteoretici relativi ai maggiori maestri della Scolastica e della Neoscolastica,
con particolare attenzione all’incontro tra il pensiero filosofico e i grandi temi della teologia e della mistica cristiana. È membro effettivo dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere.
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